DIMENSIONE FAMIGLIA – Luglio 2020
9 July 2020Carissimi amici,
ci siamo incontrati su queste nostre pagine nel mese di marzo, all’inizio di questa “rivoluzione epocale” che è stata la Pandemia di Covid 19 che ha investito noi e il resto del mondo.
Sono stati mesi complessi: prima l’incredulità sulle dimensioni di una catastrofe sconosciuta, poi sui tempi in cui saremmo stati chiamati ad affrontare questa realtà di vita, che sfidava le nostre certezze e stravolgeva l’ordine dei bisogni cui le famiglie si trovavano a dover rispondere; infine questa nuova realtà ci sfidava sul “come” e “da chi” avremmo trovato energie e soluzioni per reimpostare le nostre vite nonostante il dramma che ci sovrastava.
Ed è stato chiaro da subito che noi tutti eravamo portatori di energie e soluzioni impensabili e inesauribili.
Tutte le nostre famiglie hanno liberato le loro energie, adattandole alle circostanze ciascuna con le sue proprie modalità, riproducendo nelle nostre case i ”luoghi di lavoro”, “le scuole”, “le cure”, ”i giochi” persino ”i canti e i balli”, tutto a misura “familiare” e di “buon vicinato”, condividendo, accogliendo, sostenendo i più deboli e i sofferenti.
Tutto questo con il dolore nel cuore per chi si ammalava, soffriva e moriva da solo negli Ospedali e nelle Case di riposo. Ma quella è stata una generazione forte, provata da una guerra e protagonista della grande ricostruzione del Paese che ha trasmesso a noi – generazione di mezzo – il gusto di lavorare per il bene comune, di migliorarsi e migliorare il tessuto sociale, il gusto di crescere e imparare, di mettere al mondo figli a nostra volta, di diventare protagonisti del ”miracolo economico” italiano anche negli “anni di piombo” dell’ultimo scorcio del secolo scorso. Tutto questo sostenuto da una fede radicata, magari non sempre espressa, ma che in questa circostanza ha ritrovato le vere ragioni del vivere e del morire e il significato profondo e sacro del dolore e del sacrificio. Per onorarli davvero ora sta a noi raccoglierne l’eredità.
Viviamo ora in una società complessa che sembra aver smarrito la coscienza di sé, una società effimera e superficiale, la società “della movida”, la società “fluida”, una società che tende ad avere molti rapporti per poi non averne di fatto nessuno.
Cosa sarebbe stato di noi se non ci fossero state le Famiglie! Quel luogo stabile, sicuro, riconoscibile, fondato su un giuramento per la vita, che non ha paura della responsabilità del vivere e del far vivere, del nascere e del morire, dove tutto l’umano viene accolto, accompagnato, amato, “nella buona e nella cattiva sorte”, senza riserve e paure, consci delle fatiche e delle responsabilità ma sempre aperti al perdono, all’abbraccio, ad accogliersi gli uni gli altri, a camminare insieme.
Incamminiamoci dunque a ricostruire e a testimoniare il bene emerso da questa prova epocale!
Gianna Savaris
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“Oltre il Corona Virus: appunti per trovare la vera libertà”
Intervento di Mons. Crepaldi, Arcivescovo di Trieste – 17 giugno 2020
In questo suo intervento del 17 giugno scorso l’Arcivescovo di Trieste, Mons. Crepaldi, ci accompagna a guardare ai dolorosi mesi trascorsi e ci invita a far tesoro di quanto abbiamo da imparare dall’evento della pandemia affinché, quanto accaduto in questi mesi, non passi senza incidere sulle coscienze e nella vita del Popolo di Dio.
Fra gli argomenti più significativi che sono all’attenzione dell’opinione pubblica abbiamo scelto due interventi che meglio sintetizzano ed esplicitano aspetti che toccano, per versi differenti, le famiglie.
Family Act
Il primo tema riguarda proprio la battaglia che ci è più “cara”: quella del riconoscimento dei carichi familiari.
La Ministra Elena Bonetti venne ad incontrare il Forum delle Associazioni Familiari la settimana successiva alla sua nomina. Per lei, quel fresco incarico era una novità assoluta. Lo riconobbe onestamente e chiese che il Forum contribuisse con le proprie competenze e le proprie richieste alla formulazione di politiche familiari realmente mirate e adeguate. Questo discorso, però, ce lo eravamo sentiti fare innumerevoli volte. Molti Ministri erano intervenuti alle Assemblee del Forum ed erano andati via con “Cartellina” e tante promesse. La precedente occasione era stata la volta persino di Luigi Di Maio e di alcuni esponenti di vari partiti come Lega e PD.
Questa volta la Ministra ha mantenuto la parola e l’11 giugno ha portato al Tavolo del Consiglio dei Ministri un “provvedimento mirato” da cui è sortita una Legge delega sulla materia. Inoltre, l’approccio è alla Famiglia come soggetto sociale e primario e non ai suoi membri “in ordine sparso”, la qual cosa disperdeva l’effetto in mille rivoli vanificandone in parte l’impatto sia economico, che politico e culturale.
Per aiutarci a guardare ai contenuti del provvedimento per poi poter meglio seguirne l’iter (che non sarà né semplice, né breve) vi proponiamo un articolo sintetico ma completo del Direttore del CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia), già Presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
Family Act – Un assegno mensile per i figli
Francesco Belletti, Direttore del CISF – 17 giugno 2020
Omofobia
Nel panorama del fronte – sempre molto caldo- della “questione omosessuale” – si inserisce il DDL Zan, di cui non si vede proprio la necessità in quanto nel nostro ordinamento giuridico esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere comportamenti violenti o persecutori, compresi quelli di natura omosessuale.
Ancora una volta siamo di fronte ad una operazione meramente “culturale”, di quelle che tendono a cambiare la percezione sociale dei comportamenti.
Questo introduce – e ci prova da tempo – un concetto di libertà falso e intimidatorio nei confronti di chi non si allinea alla considerazione che “libertà è fare quello che si vuole” senza limiti e rispetto per la libertà altrui. Anzi la libertà degli altri è vista come un attentato alla libertà stessa che viene considerata senza limiti e irrinunciabile. La libertà della persona, invece, è un bene prezioso, da rispettare in noi e negli altri, si misura sempre con la libertà dell’altro, e l’una finisce dove l’altra comincia.
Omofobia, una nuova legge non è necessaria
Nota della Presidenza della CEI – 10 giugno 2020
PROPOSTE DI LETTURA
Definito da Papa Francesco un romanzo capace di aver “visto quello spirito della mondanità che ci porta all’apostasia” nel contesto della condanna del “pensiero unico” che discende dalle lusinghe della mondanità, Il padrone del mondo si presenta ai lettori di oggi in una nuova traduzione più moderna e graffiante, con una lingua più consona ai tempi e alla carica visionaria del capolavoro distopico di Robert Hugh Benson, capace di profetizzare l’avvento di un mondo globalizzato e tecnologico che ha negato Dio e la trascendenza in nome di umanitarismo, massoneria, filantropia ed eutanasia, che sono il preludio dell’inferno sulla terra.
Disponibile su Itacalibri
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